teatri

Il Teatro Parravano di Caserta (Teatro n.20)

La crescita esponenziale del Progetto di Rosanna Pasi Leggere per…ballare® è sotto gli occhi di tutti coloro che stanno seguendo il nostro percorso, un po’ zigzagante ma assolutamente affascinante: tra due giorni, il 7 aprile, gli spettacoli in scena saranno addirittura due – La sirenetta che verrà rappresentato al Teatro Monticello di Grottaglie (Taranto) e Matralia, messo in scena al Teatro Parravano di Caserta. Entrambe le rappresentazioni prevedono una serata per il pubblico e, il giorno successivo, due matinèe per le scuole.

Dal 2014 l’antico Teatro Comunale – edificato da re Francesco I nel 1830 – è dedicato a Costantino Parravano, il compositore casertano e cittadino benemerito che lo fece restaurare alla fine dell’800. Da uomo di cultura qual era riteneva che dedicare risorse all’educazione artistica dei giovani fosse essenziale, esattamente come non si stanca di ripetere la nostra Rosanna nazionale: devono essere loro i destinatari dell’attenzione dei più adulti, si devono sentire presi per mano e condotti con dolce determinazione nel mondo della storia, del mito, della favola, della danza perchè possano crescere in modo consapevole e armonioso. Risponderanno adeguatamente, come stanno rispondendo le centinaia di ragazzi che mese dopo mese e anno dopo anno si sentono coinvolti in questa fantastica avventura collettiva che si chiama Leggere per…ballare®. Danzando si amalgamano, si informano, leggono, e poco alla volta si instilla in loro il senso nuovo e antico della partecipazione coinvolgente ed entusiasmante.

Il testo a cui è ispirato il balletto Matralia è Madri di Myrta Merlino. L’ideatore e drammaturgo dell’opera, Michele Casella, ha lavorato a stretto gomito con Arturo Cannistrà e Annamaria di Maio, la Presidente di Campania Arte Danza, oltre che con Alessandro Baldrati, che si è occupato delle musiche: assieme hanno creato uno spettacolo maestoso, nel quale 100 ragazzi danzano con un sentimento degno di nota.

Si sentono portatori di una tradizione che ha profonde radici nel territorio dove risiedono: l’antica festa romana dedicata alla Mater Matuta, la Dea Madre, detta anche Bona Dea, la Dea dell’Aurora e della nascita. Myrta Merlino ha saputo narrare molte storie di donne forti ed emblematiche, a volte madri reali, ma sempre materne nell’essenza, attraverso le quali tratteggia l’ipotesi di un mondo sorretto e guidato dalla pietas femminile, dall’inventiva e dalla capacità di indirizzare, che solo chi ha ricevuto dalla natura il dono della maternità possiede come bagaglio innato. Sarà interessante capire come il drammaturgo e il coreografo  – Casella e Cannistrà – hanno pensato di trasporre scenicamente questi ritratti di donne, quasi sempre alle prese con figli impegnativi, con problematiche importanti, ma sempre sorrette da una grande serenità e lungimiranza.

Mariagrazia Innecco

Standard

Leave a comment