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Il Teatro Monticello di Grottaglie (Taranto) (Teatro n. 19)

Sono rientrata da poche ora dalla Puglia dove ho dato gli ultimi ritocchi ad una mia guida emozionale regionale prima di darla alle stampe, e mi ci ritrovo già, con immenso piacere, un’altra volta! La località che mi sta “richiamando” è la n. 47 del mio tour, Grottaglie, che oltre ad essere una bella cittadina è anche il luogo dove risiede una grande amica del Progetto Leggere per…ballare® di cui chi ci segue ha già sentito parlare più volte: risiede infatti qui con la sua famiglia l’autrice dei Misteri di Red Maples, Cira Intermite (rileggete i pezzi a lei dedicati, se vi fa piacere, e cioè il balletto n.7 e il teatro n. 11).

Credo sarà anche lei il 7 aprile prossimo al Teatro Monticello di Grottaglie, per applaudire gli allievi delle scuole di ballo Russian Ballet e Habanera di Massafra, Odile di Noci e Missione Teatro di Grottaglie che con la regia di Arturo Cannistrà, coadiuvato dall’educational performer Grazia Cundari  metteranno in scena il balletto tratto dalla Sirenetta di Hans Christian Andersen.

Città un po’ di favola questa Grottaglie in cui nel corso della storia si è andata perfezionando e perpetuando l’arte figulina, nome un po’ strano che sta ad indicare l’attività del figulino e cioè del vasaio, capace non solo di dare forma all’argilla, ma di compiere tutti i passaggi necessari per portare il materiale dal suo stato naturale a quello adatto alla lavorazione e alla cottura a forno, a volte mescolando argille diverse tra loro per ottenere prodotti resistenti e robusti.

L’estrazione, l’essiccatura, la raffinazione, la frantumazione, la polverizzazione, la setacciatura e finalmente la creazione dei pani da mettere a mollo per una notte per poterli passare al tornio e modellare l’indomani. E poi a quel punto cuocerli e infine decorarli. Passaggi saggi e pazienti che hanno reso questa città famosa quanto Faenza, Capodimonte, Bassano, Deruta… e hanno fatto nascere il “quartiere delle ceramiche”, situato nel centro storico, e un bellissimo Museo, dove si possono ammirare 4.000 manufatti risalenti a tutte le epoche.

47. FIGULINO

Bellissimo sarà fare visita a un figulino del giorno d’oggi e assistere alla nascita di un pezzo:  vedere come le sue mani sapienti creano “lu capasone” (il contenitore utilizzato per contenere vino e olio); “lu srulu” (il vaso per liquidi con manico e beccuccio); “lu pumu” (il decoro a forma di bocciolo, che abbellisce i balconi degli appartamenti del centro storico). Magari in compagnia di chi ha scattato la bellissima foto qui sopra: il marito di Cira che di arte, non solo di coreutica e letteratura, se ne intende proprio!

Mariagrazia Innecco

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